Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) non è solo un “tesoretto” accantonato nel tempo: è un tuo diritto economico garantito dalla legge italiana, che può rappresentare una risorsa fondamentale per la tua stabilità finanziaria nei momenti di transizione lavorativa. In questa guida aggiornata e dettagliata scoprirai:
Il Trattamento di Fine Rapporto è una somma accantonata annualmente dal datore di lavoro per ogni dipendente, calcolata sulla base della retribuzione lorda. Viene corrisposta al termine del rapporto lavorativo (dimissioni, licenziamento o pensionamento), rappresentando una forma di tutela economica.
Serve a garantire una sicurezza economica durante i cambiamenti di lavoro o nella fase di pensionamento.
Normativa di riferimento:
Il TFR è regolato dall’Art. 2120 del Codice Civile e da indicazioni fornite dall’INPS. Puoi consultare il testo normativo completo sul sito Normattiva o visitare la pagina INPS sul TFR.
Metafora utile:
Immagina il TFR come un “salvadanaio invisibile” in cui ogni anno si deposita una piccola parte del tuo stipendio. Quando aprirai questo salvadanaio, potrai usarlo per affrontare spese importanti o integrare la pensione.
Il calcolo del TFR è regolato dalla seguente formula:
TFR = (Retribuzione lorda annua ÷ 13,5) × Anni di lavoro
Esempio:
Attenzione:
Dal TFR lordo vanno sottratte le tasse e eventuali anticipazioni già ricevute. Inoltre, il TFR è annualmente rivalutato secondo l’indice ISTAT dei prezzi al consumo (+1,5% fisso).
Hai diritto alla liquidazione del TFR in caso di:
Se il datore di lavoro non paga, puoi rivolgerti al Patronato, all’INPS o all’Ispettorato del Lavoro.
Il TFR gode di una tassazione separata e agevolata, inferiore all’IRPEF ordinaria.
Esempio:
⚠️ Le anticipazioni ricevute prima della fine del rapporto sono tassate con aliquota ordinaria IRPEF.
Dall’anno 2024 l’imposta lorda si calcola applicando le seguenti aliquote:
REDDITO IMPONIBILE (per scaglioni) 2024 | ALIQUOTA (per scaglioni) 2024 | IMPOSTA DOVUTA SUI REDDITI INTERMEDI COMPRESI NEGLI SCAGLIONI |
fino a euro 28.000,00 | 23% | 23% sull’intero importo |
da 28.001 fino a euro 50.000,00 | 35% | 6.440 euro + 35% sul reddito che supera i 28.000 euro fino a 50.000 euro |
oltre a euro 50.000,00 | 43% | 14.140 euro + 43% sul reddito che supera i 50.000 euro |
Puoi richiedere un’anticipazione solo una volta nel corso del rapporto di lavoro, dopo almeno 8 anni di anzianità nella stessa azienda, per un massimo del 70% del TFR maturato.
Motivi ammessi:
La richiesta va fatta per iscritto, allegando la documentazione che giustifica la richiesta.
Sì, se il tuo obiettivo è integrare la pensione futura.
Vantaggi
Svantaggi
Caratteristica | TFR in Azienda | TFR in Fondo Pensione |
Liquidità | Disponibile alla fine del rapporto | Bloccato fino alla pensione |
Tassazione | Media 23% | Tra 15% e 9% |
Rendimento | Nessuno (solo rivalutazione ISTAT) | Potenziale rendimento più alto |
Rischio | Nessuno | Variabile, a seconda del fondo scelto |
1. Posso chiedere il TFR anche se cambio azienda?
Sì, ti verrà liquidato alla chiusura del contratto.
2. E se l’azienda fallisce?
Interviene il Fondo di Garanzia INPS, garantendo il recupero del TFR maturato.
3. Il TFR può essere ereditato?
Sì, spetta agli eredi legittimi in caso di decesso del lavoratore.
Il TFR non è solo una “buonuscita”: è un pilastro del tuo benessere economico futuro. Può aiutarti in momenti critici o diventare parte della tua strategia pensionistica.
Cosa fare oggi?
Hai ancora dubbi?
📞 Contatta il Patronato EPACA più vicino a te e prenota una consulenza gratuita.