Il tanto atteso bonus mamme 2024 è finalmente una realtà, come chiarito recentemente dall’INPS attraverso la Circolare numero 27 del 31-01-2024. Questo incentivo mira a sostenere le lavoratrici dipendenti con almeno tre figli, offrendo un esonero del 100% della contribuzione previdenziale. Esaminiamo da vicino le novità e i dettagli di questa misura, con l’obiettivo di rendere le informazioni accessibili a tutte le lavoratrici interessate.
Il bonus mamme rappresenta un sostegno concreto per le donne lavoratrici che si trovano a gestire la complessa conciliazione tra famiglia e lavoro. Questo incentivo si traduce nell’esonero del 100% della contribuzione previdenziale, includendo invalidità, vecchiaia e superstiti a carico. L’importo massimo annuale raggiunge i 3.000 euro.
Le lavoratrici idonee comprendono coloro che hanno almeno tre figli, di cui almeno uno minorenne, o due figli, con il più piccolo inferiore ai 10 anni. Il beneficio massimo mensile è di 250 euro lordi (141 euro netti, secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio) ed è esteso a tutte le dipendenti con contratto a tempo indeterminato, compresi i contratti part-time, escludendo i rapporti di lavoro domestico. Restano inoltre escluse tutte le lavoratrici autonome.
Un punto rilevante è che, se un contratto a tempo determinato viene convertito in uno a tempo indeterminato, il bonus mamme si applica retroattivamente dal mese di trasformazione del contratto.
Il processo per ottenere il bonus mamme è relativamente semplice. Le lavoratrici interessate devono comunicare il numero dei figli e i loro codici fiscali. Dopo i necessari controlli, se rientrano nella categoria delle aventi diritto, il beneficio viene concesso.
È importante notare che il bonus è retroattivo dal primo gennaio, indipendentemente dal momento in cui viene richiesto, purché siano presenti i requisiti necessari. Nel caso in cui il secondo o terzo figlio nasca nel corso del 2024, il bonus mamme verrà applicato a partire da quel momento.
In qualunque momento i requisiti necessari all’ottenimento del beneficio potrebbero venire meno, ad esempio con la naturale crescita dei figli interessati. L’esonero contributivo si interrompe quando il secondo figlio compie 10 anni (per le donne con due figli) o quando il figlio minore raggiunge la maggiore età, nel caso di tre o più figli.
Al momento, nonostante l’approvazione nella legge di bilancio, il bonus mamme non è stato erogato nel primo mese del 2024 a causa di ritardi legati a questioni di privacy. Tuttavia, con l’arrivo della circolare INPS, la situazione è destinata a cambiare, e i benefici dovuti a gennaio saranno recuperati nei mesi successivi.
La creazione del bonus mamme risponde a una consapevolezza dell’Italia come uno dei paesi europei in cui la conciliazione tra lavoro e famiglia rappresenta una sfida significativa per le mamme. Dati recenti evidenziano un crollo drastico del tasso di occupazione dopo la nascita di un figlio, con un divario di 15-18 punti rispetto alla media europea.
Le donne con figli trovano difficile mantenere un impiego, e il fenomeno delle dimissioni legate agli impegni familiari è ancora diffuso. Nel 2022, oltre 44.000 lavoratrici madri hanno rinunciato al lavoro, con il 63% di loro che indica la conciliazione famiglia-lavoro come la causa principale. Questi dati sottolineano l’importanza di iniziative come il bonus mamme nel mitigare questa tendenza.
Il bonus mamme 2024 rappresenta un passo avanti positivo nel sostegno alle donne lavoratrici italiane. Nonostante i ritardi iniziali, la circolare INPS ha finalmente aperto la strada all’erogazione di questo beneficio, promuovendo la conciliazione tra famiglia e lavoro. Resta da sperare che iniziative come questa possano contribuire a un cambiamento più ampio nel panorama della conciliazione lavoro-famiglia in Italia.
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