Le prestazioni economiche erogate dall’INPS a favore di ciechi e sordi consistono in sussidi, contributi, indennità, pensioni e assegni.
Tali misure di supporto economico e sostegno al reddito sono finalizzate a garantire una maggiore inclusione sociale e il superamento delle barriere architettoniche.
Le prestazioni sono destinate alle persone affette da disabilità visiva e uditiva. L’obiettivo è quello di garantire il diritto alla tutela e all’accessibilità, nonché di favorire il benessere psicofisico degli interessati.
Lo Stato, attraverso l’INPS, eroga una serie di agevolazioni ed esenzioni a sostegno dei disabili, in un’ottica di sussidiarietà e solidarietà. Le misure sono indirizzate soprattutto alle fasce più deboli della popolazione, che necessitano di un supporto per esercitare in pieno i propri diritti di cittadinanza.
Le prestazioni sono rivolte a:
La cecità civile è una condizione di invalidità non derivante da cause belliche o lavorative, bensì da altre cause.
Essa comprende due categorie:
La pensione ai ciechi assoluti è una prestazione economica erogata, su richiesta, ai cittadini maggiorenni (quindi con più di 18 anni) che soddisfano determinati requisiti.
In particolare, per accedere a questa pensione è necessario:
Ad esempio, essere cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione Europea e risiedere stabilmente in Italia.
In sintesi, la pensione è destinata ai maggiorenni che, oltre ad essere stati riconosciuti ciechi assoluti per assenza totale di capacità visiva, possiedono anche i necessari requisiti amministrativi e hanno presentato formale richiesta per l’erogazione del beneficio.
Tramite questa pensione viene garantito un sostegno economico a coloro che si trovano in una condizione di particolare gravità e necessità.
Affinché si possa accedere alla prestazione vanno rispettati determinati requisiti
In particolare:
requisiti sanitari: è indispensabile che il richiedente venga riconosciuto, a seguito di apposito accertamento sanitario, affetto da cecità assoluta.
Ciò significa che, in sede di visita medica, deve risultare
oppure
Quindi, per il riconoscimento del diritto alla pensione ai ciechi assoluti, non è sufficiente una condizione di ipovedenza, neanche grave. È invece necessario che l’interessato, a seguito degli opportuni test medici, risulti colpito da una condizione di cecità totale o pressoché totale che ne compromette significativamente la capacità visiva e di orientamento.
Requisiti reddituali: Per determinare il diritto alla pensione ai ciechi assoluti, analogamente a quanto previsto per le altre prestazioni economiche destinate agli invalidi civili, viene considerato esclusivamente il reddito personale del richiedente, anche se sposato.
In altre parole, il reddito del coniuge o di altri familiari non viene preso in considerazione ai fini della valutazione reddituale per la pensione ai ciechi assoluti.
L’unico reddito rilevante è quello conseguito dal richiedente l’anno prima di quello in cui gli viene riconosciuto il diritto al beneficio e inizia a percepire la prestazione economica.
Il reddito coniugale o familiare non incide in nessun modo sul diritto alla pensione dei ciechi assoluti, così come per le altre prestazioni destinate agli invalidi civili.
La pensione è corrisposta per 13 mensilità a partire dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.
La pensione non è reversibile.
La pensione spetta anche dopo il compimento dei 67 anni di età (non si trasforma in assegno sociale sostitutivo).
La pensione è compatibile con qualsiasi altro trattamento pensionistico diretto concesso a titolo di invalidità, e con tutte le prestazioni dirette concesse per invalidità di guerra, di lavoro o di servizio mentre è invece incompatibile con la pensione o l’assegno sociale.
La prestazione spetta anche in caso di ricovero gratuito del richiedente.
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L’indennità di accompagnamento è riconosciuta ai ciechi assoluti e viene erogato senza tenere conto delle condizioni economiche del richiedente né della sua età anagrafica.
Anche il ricovero dell’interessato in una struttura pubblica è irrilevante ai fini del riconoscimento dell’indennità.
Residuo visivo in entrambi gli occhi uguale a 00 ovvero la mera percezione dell’ombra o della luce.
L’indennità viene corrisposta per 12 mensilità, coprendo l’intero anno solare.
Quindi vediamo come il beneficio economico può essere riconosciuto anche a chi lavora o si trova ricoverato in una struttura pubblica. Inoltre, in presenza di più minorazioni (cieco assoluto e invalido totale; cieco assoluto e sordo), le relative indennità di accompagnamento sono cumulabili tra loro.
Mentre è incompatibile con analoghe indennità riconosciute per cecità derivante da cause di:
Tuttavia, in questi casi l’interessato ha facoltà di opzione, quindi il cieco assoluto opterà per quella che ritiene più favorevole e vantaggiosa.
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La pensione ai ciechi civili parziali, detti anche “ventesimisti”, è una prestazione economica mensile erogata su richiesta ai cittadini riconosciuti come ciechi parziali da apposite commissioni mediche.
Per essere riconosciuto come cieco parziale e avere diritto a questa pensione, è necessario che l’interessato risulti affetto da una condizione di ipovedenza grave tale da avere un residuo visivo non superiore a un ventesimo in entrambi gli occhi, anche dopo eventuali correzioni.
Oltre al riconoscimento della condizione sanitaria di cieco parziale (“ventesimista”) da parte della commissione medica, sono necessari anche i requisiti amministrativi generalmente previsti per le prestazioni assistenziali (cittadinanza, reddito, ecc.).
La pensione ai ciechi parziali garantisce un sostegno economico a coloro che, pur non essendo ciechi assoluti, sono affetti da deficit visivi particolarmente gravi, tali da richiedere forme di assistenza e integrazione del reddito.
Il beneficio viene erogato su domanda dell’interessato, a seguito dell’accertamento del possesso dei necessari requisiti sanitari e amministrativi.
L’indennità viene corrisposta per 12 mensilità, coprendo l’intero anno solare.
E’ compatibile con tutte le pensioni dirette di invalidità e con tutte le prestazioni dirette concesse per invalidità di guerra, di lavoro o di servizio.
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È un beneficio economico che mira a fornire un sostegno economico ai soggetti affetti da deficit visivi così gravi da richiedere forme di assistenza e integrazione del reddito.
Viene riconosciuta su domanda dell’interessato, a seguito dell’accertamento sanitario della ridotta capacità visiva e del possesso degli altri eventuali requisiti.
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Si definisce sordo, così come specificato dall’articolo 1 della Legge 68/1999 , colui che ha una disabilità sensoriale dell’udito:
tale disabilità sensoriale non deve essere di natura esclusivamente psichica né derivante da cause di:
Altre forme minori di sordità che non rientrano in questa definizione sono comunque considerate come invalidità civili con una relativa percentuale di invalidità a seconda della gravità.
La pensione per i sordi è un sussidio economico erogato, a domanda, ai sordi congeniti o pre-linguali con certificazione medica e in possesso dei requisiti anagrafici ed economici richiesti. La sordità non deve essere di origine psicologica o traumatica.
La prestazione viene pagata per 13 mensilità.
Al compimento dell’età pensionabile, aggiornata in base alla speranza di vita, la pensione per i sordi viene trasformata in assegno sociale.
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L’indennità di comunicazione è un sussidio erogato a tutti i sordi, senza limiti di età o reddito.
La prestazione viene erogata mensilmente per 12 mensilità.
Non ne hanno diritto coloro che già percepiscono indennità di invalidità per motivi professionali, di guerra o servizio, che potranno scegliere il trattamento più favorevole.
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Lo Stato italiano, attraverso l’INPS e gli enti locali, garantisce un’ampia tutela dei diritti dei disabili visivi e uditivi, erogando sussidi economici e mettendo a disposizione agevolazioni e servizi per l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone più fragili.
Le prestazioni sono un’importante misura di equità e solidarietà, volta a sostenere concretamente l’esercizio effettivo dei diritti di cittadinanza anche da parte di chi è affetto da minorazioni sensoriali.
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